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“COSA È IL FONIOPADDY?”

Avrete notato presso rivenditori alle principali mostre o nelle varie pubblicità sulle riviste specializzate un prodotto denominato foniopaddy.

Ancora poco utilizzato per l’assenza quasi totale di informazione.

Pensiamo di fare cosa gradita nel fornire i dati a nostra conoscenza.

In un recente mio scritto, ho segnalato come un nuovo seme, il foniopaddy, viene da alcuni anni utilizzato quale “farmaco naturale” per la prevenzione e la terapia della coccidiosi aviare. Non ero riuscito a reperire sufficienti informazioni in merito: mi sono pertanto ulteriormente documentato e vi riporto quanto ho appreso dalla letteratura.

Il foniopaddy è un piccolissimo seme rosso-brunastro, un cereale che viene prodotto da una pianta tropicale, la digitaria exilis, detta anche digitaria acha o fonio. Tale pianta è coltivata prevalentemente in Sierra Leone, Gambia, Guinea-Bissau, Senegal, Camerun e nella Nigeria del Nord, tra i 250 e 1500 metri sul livello del mare; tollera poco i terreni particolarmente aridi, ma non richiede una particolare fertilità degli stessi. I semi sono usati nella alimentazione umana quale buon sostituto della farina di grano; inoltre entrano a far parte del porridge e del couscous, di altre farine utilizzate per fare il pane, nonché di misture di cereali per la produzione della birra.

Il potere nutritivo dei grani è rappresentato da un buon contenuto di proteine (circa il 12% e che comprendono tutti gli aminoacidi essenziali), da uno scarso apporto di lipidi (1,5%) e da una notevole ricchezza di vitamine e sali minerali (in particolare ferro e calcio).

In letteratura, sono stati pubblicati pochissimi studi sulle possibili proprietà terapeutiche dei semi di fonio, attività legate prevalentemente al loro contenuto di flavonoidi. È stato documentato, infatti, l’effetto gozzigeno del fonio, dovuto alla presenza di due flavonoidi (apigenina e luteolina) che inibiscono la secrezione degli ormoni tiroidei. I flavonoidi, o meglio i bioflavonoidi, sono un gruppo di sostanze polifenoliche contenute in piante, semi, frutti e fiori.

Tali polifenoli sembrano possedere attività antibatterica, anti­infiammatoria, antivirale, antineoplastica cd anti-trombotica; molte delle loro azioni sono dovuto alloro elevato potere anti-ossidante.

È probabile che i semi di foniopaddy svolgano attività antibatterica ed antiprotozoaria per la loro ricchezza in bioflavonoidi; tuttavia non mi risulta che ci siano studi specifici in merito.

La prospettata attività anticoccidica dei semi di digitaria cxilis deriva da una esperienza piuttosto empirica che vi descrivo, traducendola dall’inglese, così come io l’ho appresa.

• Il foniopaddy ha iniziato ad essere importato in Olanda nel 2000 ed in Germania nel 2001; infatti un allevatore olandese che viveva in Uganda era riuscito a “guarire” numerosi uccelli di cattura, ammalati di varie patologie intestinali (compresa la coccidiosi), alimentandoli unicamente con erbe prative e semi, tra questi ultimi i semi di fonio. Nel suddetto “racconto” non è ben specificato come l’allevatore sia riuscito a capire che proprio il foniopaddy era responsabile di tali guarigioni.

Tuttavia l’autore dell’articolo (cerca nel motore di ricerca google il termine foniopaddy) afferma che la somministrazione dei semi in oggetto, controllata per tre anni consecutivi, ha dimostrato l’assenza di coccidi nelle feci degli uccelli trattati con foniopaddy, somministrato continuativamente una volta alla settimana.

Non posso aggiungere altro. Se qualche allevatore possiede altri dati in merito, usa o ha usato tali semi, potrebbe integrare le mie osservazioni.

                                                                                Franco Dolza

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

© C.I.C.L. ©  Prima edizione scheda 15/07/2007 - Aggiornamento 18/05/2008

 

  

 

 

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