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Club Italiano Canarino Lancashire

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IMPORTANZA DEL COMPLESSO A-D-E PER IL LANCASHIRE

Da “Lancashire News” Anno 6 N. 2

Personalmente sono sempre stato contrario all‘uso di qualunque prodotto vitaminico per i miei uccelli.

I motivi di questa scelta sono semplici e facilmente riassumibili:

1.    Un animale sano non abbisogna di alcun apporto vitaminico supplementare, assumendo già con la sua dieta quotidiana tutto quanto può necessitargli (specie se l‘alimentazione è abbastanza varia: misto semi, pastoncino, verdure ....)

2.    Rapido deterioramento in caso di esposizione alla luce con perdita di efficacia o addirittura tossicità nel caso di esposizione prolungata.

3.    Inutilità di somministrazione a seguito di trattamenti antibiotici. È infatti assai improbabile una carenza vitaminica a seguito dell’uso di antibiotici per soli 5 o 6 giorni, ben diversa la situazione per il trattamento di certe malattie umane curate con massicce dosi di sulfamidici o antibiotici per periodi molto lunghi.

Altrettanto giustificabili sono i motivi dello smodato utilizzo che se ne fa oggigiorno il timore di non fare mai abbastanza per i nostri canarini, ulteriore e forse vano tentativo di far fronte a certe malattie, la smodata pubblicità per incrementare le vendite e non ultimo il fatto che un eventuale sovradosaggio di quelle idrosolubili non è pericoloso venendo espulso con le urine, ma svariate vitamine essendo liposolubili vengono eliminate lentamente tramite metabolismo e possono causare sovradosaggio.

Detto quanto sopra ritengo però necessario l’utilizzo del complesso vitaminico A-D-E (tutte liposolubili) per i canarini di razze pesanti come il nostro amato Lancashire.

Vitamina A

Detta anche “antinfettiva- antioftalmica “, protegge le vie respiratorie superiori, gli occhi, gli apparati urinario e genitale controllando la differenziazione delle cellule, adeguandole alle esigenze funzionali. Favorisce anche l’assorbimento delle sostanze nutritive, migliorando lo sviluppo e l’accrescimento degli uccelli.

La carenza di questa vitamina genera fenomeni patologici degenerativi dell’apparato digerente e respiratorio con conseguente presenza di microrganismi e parassiti. Quindi la dieta dei riproduttori e dei nidiacei deve essere abbastanza ricca di questa vitamina per superare gli stress e gli attacchi dei germi infettivi della colibacillosi, della coccidiosi e delle infestazioni parassitarie.

Nei nidiacei carenti di tale vitamina si riscontrano generalmente disturbi della crescita, debolezza, inappetenza, piumaggio scomposto e accresciuta mortalità. Il mio utilizzo della vit. A è per prevenire tali disturbi, ma soprattutto evitare problemi agli occhi, infatti nei casi di carenza vitaminica possono manifestarsi degenerazioni (xeroftalmia) o rammollimento (cheratomalacia) della corona semplice o bilaterale, con complicazioni sino alla cecità completa. Fortuna o vitamina ad oggi non ho avuto alcun problema agli occhi.

Per opportuna notizia, la maggiore quantità di vitamina D è rinvenibile (su 100 grammi) nell'olio di fegato di merluzzo (30000 mcg_RAE); In natura è presente nelle carote (841 mcg_RAE), negli spinaci (469 mcg_RAE), nelle cicorie (286 mcg_RAE) e in misura minore nelle altre verdure.

Vitamina D (Colecalcifenolo)

Detta “antirachitica” è correlata al metabolismo del fosforo e del calcio e in natura è presente soltanto negli animali.

Non è corretto usare prodotti destinati all‘uomo cui è riservata la D2, mentre per i volatili si utilizza la D3 con attività ben 25 volte superiore alla precedente.

Negli allevamenti ben esposti alla luce solare, gli uccelli non dovrebbero necessitare di tale vitamina, essendo essa sintetizzata dalla pelle per irradiazione ultravioletta della luce. I nostri amici anglosassoni, per motivi climatici, fanno grande uso di tale vitamina ricavata dall‘olio di fegato di merluzzo che ne è ricchissimo.

Ho provato ad usare l‘olio di fegato di merluzzo, ma è quanto mai problematico somministrare dosi idonee ed omogenee, ho fatto quindi ricorso a vitaminici ADE del commercio.

La carenza nei riproduttori causa minor deposizione di uova, guscio sottile e schiusa scarsa, mentre nei nidiacei si manifesta rachitismo, crescita difficoltosa, becco e unghie molli.

Per opportuna notizia, la maggiore quantità di vitamina D è rinvenibile (su 100 grammi) come prima scritto nell'olio di fegato di merluzzo (10.000 IU); nei pesci la quantità è alta, nel tuorlo dell'uovo di gallina (107 IU); nel latte (52 IU)

Vitamina E (Alpha-tocoferolo)

Detta della “fecondità” fu isolata nel 1936 da Evans e sintetizzata nel 1938. È  un olio giallo non solubile in acqua ma in solventi organici, facilmente ossidabile e la cui presenza facilita l'assorbimento della vitamina A e dei caroteni. È molto utile quindi somministrarla durante la colorazione artificiale.

In natura è presente nella lattuga, in varie piante erbacee, nel latte, nel tuorlo d’uovo ed in maggiori percentuali nell‘olio di mais e nel germe di grano.

Personalmente, per comodità, utilizzo il germe di grano, acquistabile presso qualsiasi mulino, che aggiungo in modica percentuale al pastoncino ottenendo un duplice risultato: apporto vitaminico ed antiossidante; il germe di grano infatti è un antiossidante per eccellenza, meglio del selenio e di altri prodotti.

Non vi è presenza di vitamina E negli alimenti vecchi, mal conservati. irranciditi, umidi, fermentati…

Nei canarini la carenza di vit. E causa disturbi al sistema circolatorio e degenerazione dei condotti della sfera sessuale sia nel maschio (testicoli) che nella fèmmina (ovaia) ecco giustificato quindi l’appellativo di vitamina della “fecondità“. Recenti ricerche hanno stabilito la relazione esistente con il selenio e gli aminoacidi solforati, (dove uno squilibrio tra questi sarebbe alla base di varie malattie molto comuni; è consigliabile dopo la somministrazione della vitamina E, somministrare un multivitaminico nella settimana successiva.

Per opportuna notizia, la maggiore quantità di vitamina D è rinvenibile (su 100 grammi) nell'olio di germe di grano (149,9 mg.);seguono le mandorle secche (26 mg.); nocciole secche (15,28 mg.)

Da tutto quanto sopra esposto, appare evidente l’importanza del complesso A—D—E nell‘alimentazione dei nostri canarini, sia che forniamo loro i prodotti naturali che contengono tali vitamine, sia che ricorriamo a prodotti bilanciati reperibili in commercio.

                                                                                                                 Franco DOLZA

© C.I.C.L. ©  Prima edizione scheda 15/07/2007 - Aggiornamento 18/05/2008

 

  

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