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Club Italiano Canarino Lancashire

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UN TRATTATO SULL'ALLEVAMENTO DEL LANCASHIRE

Di C. Bernard

Il Sig. Claude Bernard, è il Presidente della sezione di studio del Lancashire e corrispondente per i paesi latini del Club Nazionale dei Canarini di Forma e Posizione di Liegi - Belgio. Il tecnico belga, grazie alla sua esperienza, ci propone queste considerazioni per allevare i Lancashire in condizioni ottimali. La traduzione è stata eseguita a cura del "Club Italiano Canarino Lancashire".

La preparazione per la stagione riproduttiva inizia già alla fine della stagione espositiva; e da una preparazione scrupolosa dipende la riuscita di tutta la successiva stagione riproduttiva.

La luce

Molti hanno qualificato il Lancashire un mediocre allevatore, io qui voglio affermare che al contrario ci troviamo davanti ad un buon allevatore anche se talvolta la loro forte corpulenza può portare a risultati deludenti, ma ciò riguarda solamente i soggetti mal preparati. Una delle sue particolarità è la lentezza nel raggiungere la piena maturità e quindi la condizione ideale per la riproduzione, evidente quindi che non bisogna accoppiarlo troppo presto; nel mio allevamento vengono messi in riproduzione solamente soggetti di due anni. La luce influenza il ciclo riproduttivo degli uccelli allorquando essa viene percepita dalla retina. Io arrivo ad aumentare, già alla metà di marzo, anche di cinque ore, nell'arco della giornata, la luce.

Maschi e femmine

All'inizio dell'inverno i maschi vengono separati dalla femmine. Mentre queste ultime soggiornano in voliera (il volo mette nella forma migliore gli organi riproduttivi), i maschi sono alloggiati in gabbie d'allevamento e vi restano fino al momento degli accoppiamenti. Una settimana circa prima del momento di mettere assieme la coppia, i ruoli si scambiano: le femmine vengono messe in gabbia da riproduzione e i maschi in voliera, dove il grado di eccitazione arriverà al culmine. Quando ritengo che la femmina sia pronta, le presento il maschio prescelto (e che ha soggiornato nella stessa gabbia) e generalmente l'accoppiamento avviene senza problemi.

Alimentazione

Durante tutta la stagione i miei uccelli ricevono la stessa alimentazione, vale a dire: 3/4 di scagliola, 1 parte di ravizzone e 2 parti di semi prativi (in mancanza "semi condizionatori"). Essi ricevono inoltre ogni 15 giorni del pastone dello stesso tipo che avranno durante l'allevamento della prole. Giornalmente, inoltre, verdura (principalmente cicoria selvatica e tarassaco) e/o frutta. Non dimentico mai di fornire ai miei amici alati sabbia o grit di gusci d'ostrica e un osso di seppia.

Accoppiamenti sulla carta

Nessun problema se allevate con vostre linee di sangue, purché, beninteso, abbiate preso nota dei risultati d'allevamento; ma è molto più difficile se allevate con uccelli acquistati. Nel mio allevamento mi baso unicamente su ciò che voglio da un uccello e non sui risultati ottenuti; punto allo standard e non alla medaglia. Non dimentichiamoci che due esemplari "perfetti" possono dare discendenza anche molto mediocre. Se acquistate dei riproduttori e l'allevatore è serio, questi sarà sempre d'accordo e gli farà piacere mostrarvi i suoi registri di allevamento con i risultati ottenuti. Attenzione però, se un allevatore decide dì cedervi un campione, diffidate, in questi casi generalmente c'è qualcosa che  non và: fecondazione, discendenza, vecchiaia, lumps nascosti o estirpati, ecc. Nel mio allevamento, con linee di sangue ben note, gli accoppiamenti vengono fatti nel modo seguente; prendo il maschio più grosso e lungo possibile e lo accoppio con una bella femmina ma più leggera. Eseguo questo scelto perché penso che le femmine più leggere allevino meglio di quelle grosse e siano più propense a stare sul nido. Nel corso degli anni poi, gradualmente, scelgo gli esemplari più forti e di maggiore taglia, ma sempre con ottime attitudini all'allevamento. Non accoppio soggetti che non allevino da loro stessi!  Lavorando su due linee con il maggior numero possibile dì accoppiamenti brinato x intenso (questi ultimi hanno una forma più pronunciata e tipica), creo una terza linea  nella quale all'inizio introduco dei grossi e brutti Bossù nel tentativo di procurare un maggior stacco tra testa e dorso; stacco già presente in alcuni York continentali che accidentalmente ho potuto procurarmi. Anche in questa terza linea trattengo i giovani più robusti che mi servono per introdurre nelle altre linee di sangue. Se per aumentare la taglia ci vuole molta pazienza, per il ciuffo a ferro di cavallo e tutt'altra cosa, tanto è difficile e lungo nel tempo il fissare questa caratteristica. Tutto il mio allevamento è basato su una scrupolosa selezione dei riproduttori in funzione della taglia, del ciuffo e dell'attitudine all'allevamento. Ricordo che nel mio allevamento non viene accoppiato alcun uccello di un anno, questo in quanto penso che le razze pesanti siano più lente nella formazione, aspetto quindi il secondo anno, quando ritengo siano completamente formati ed in piene forze per sottoporli al duro periodo dell'allevamento. Al secondo anno i bei giovani poi si trasformano in bellissimi soggetti  adulti.

Accoppiamenti ed allevamento

Come già detto in precedenza, una o due settimane prima degli accoppiamenti, sistemo le femmine nelle gabbie da cova e quando iniziano a sbattere le ali e ad accovacciarsi sul posatoio al canto dei maschi, questi vengono introdotti nelle gabbie all'imbrunire e, generalmente, prima della notte hanno subito luogo numerosi accoppiamenti. Cosi facendo, di solito, l'indomani mattina tutto procederà per il meglio. Trascorsi due giorni metto a disposizione della coppia il nido ed il materiale da costruzione e negli otto giorni seguenti avviene la deposizione. Sino al 3° giorno prelevo giornalmente le uova deposte, questo per ottene re una schiusa simultanea. Mediamente la deposizione è di 5 uova in prima cova e 4 nella seconda (non faccio fare che due cove) ed i miei Lancashire allevano bene i loro piccoli senza dover ricorrere alle balie. Quando i Lancashire nutrono i loro piccoli, lo fanno a profusione e sin dai primi giorni lo sviluppo dei pullus è ben visibile. Un'altra mia convinzione è che i giovani devono lasciare il nido e inizia re a nutrirsi quando lo decidono loro, non eseguo nessuna forzatura in tal senso, metto solo a disposizione tutti i tipi di nutrimento di cui essi possono nutrirsi. Attendo che l'ultimo dei giovani sia in grado di cavarsela autonomamente prima di spostare l'intera nidiata in voliera. Certi nidiacei sono auto­sufficienti già dopo 25/26 giorni, mentre altri allungano fino a 31/32 giorni. Ritengo molto importante spostare i giovani fratelli tutti assieme, attendendo anche quello (ce n'è sempre uno), rimasto più indietro rispetto agli altri.

Gabbie, nidi ed alimentazione

Tutte le mie gabbie sono costruite in compensato multiplex da 8 mm. Ho scelto questa soluzione perché il multiplex e facile da lavorare, i pannelli in vendita hanno dimensioni ideali: 1.22 x 2.44, la betulla ha un legno che non emana odori malsani per gli uccelli ed è facile da verniciare. Le gabbie hanno le dimensioni di 1.22 di lunghezza x 0.40 di altezza e 0.40 di profondità. Un pannello mobile divide la gabbia in due, cosa che mi permette di avere due gabbie di allevamento che possono poi essere trasformate in volieretta. Per igiene e comodità le gabbie sono colorate internamente e verniciate esternamente, i fondi sono alti 10 cm. per evitare la dispersione di rifiuti ed escrementi. I frontali sono in barrette metalliche forniti di due sportelli uno scorrevole e uno a molla dove io colloco il nido. Preferisco i frontali a barrette a quelli in reticolato perché questi ultimi rovinano il piumaggio e le penne della coda. Utilizzo sempre posatoi ovali, il Lancashire è un canarino di grossa taglia con zampe relativamente forti e questa forma di posatoi permette una buona presa quando si mette in posizione di lavoro. I due posatoi per gabbia sono distanti tra loro circa 25 cm. e permettono agli uccelli un buon esercizio. Anche i nidi sono costruiti in multiplex da 8 mm., io ho adottato i nidi a cassetta con fondo in reticella anti zanzara in plastica e la parte verso l'esterno della gabbia più alta per assicurare maggior tranquillità  alle femmine in cova. Ho la fortuna di poter trascorrere giornalmente nel mio allevamento 4 ore, ciò mi permette di avere un certo rapporto con i miei uccelli che,  tanto che se qualche cosa non va mi avvisano con dei versi che assomigliarlo a  dei gridolini, diversi dai versi normali. Questa familiarità mi consente di controllare i nidi senza problemi e quando sollevo la femmina per verificare lo stato della nidiata, questa si posa sul dito e mi becchetta con insistenza. Mi accorgo di una nuova schiusa dal verso che emettono i genitori, sembra quasi si tratti di gridolini di gioia. L'alimentazione in un allevamento è sicuramente un elemento  importante su cui però è possibile aprire una discussione; ad esempio, per quanto siano ben equilibrati i pastoncini che somministriamo ai nostri soggetti si possono ritenere buoni solo se realmente appetiti. Personalmente ho sempre preparato il pastone artigianalmente e sino a quando i risultati saranno positivi, non ho alcuna ragione di acquistare altri pastoni. Per 20 coppie utilizzo 4 uova (tuorlo ed albume) finemente frullate, 10 cucchiai da minestra di farina di mais e semi prativi, 1 cucchiaio di uova di formica e 1 cucchiaio di pastone per insettivori. Per inumidire aggiungo carote e mele o cicoria (questa contiene meno acqua della lattuga). Il tutto deve essere ben amalgamato. Gli uccelli ricevono inoltre, in una . mangiatoia a parte dei semi germinati o dei cetrioli tagliati a metà per lungo. Un anno per mancanza di tempo ho usato un pastone commerciale, ma non abituato al dosaggio o probabilmente avendo fatto una miscela sbagliata, gli uccelli si sono fortemente ingrassati e la stagione riproduttiva è stata mediocre. Con questo non voglio dire che i pastoni commerciali siano scadenti, anzi, sono certamente più equilibrati del mio, ma è una questione di abitudine ed io preferisco non cambiare dato che i risultati che ottengo sono ottimi. Debbo dire però che tutte le ricette per la realizzazione di un pastone sono valide, a condizione di saperle poi ben utilizzare. Se per una ragione o l'altra, siete obbligati in corso di riproduzione a cambiare alimentazione, non fatelo in modo brusco, ciò potrebbe causare qualche inconveniente e spesso anche la mortalità di giovani a causa di disturbi intestinali. Durante il periodo riproduttivo somministro molta verdura con preferenza per la cicoria e il tarassaco, questo sin dal primo giorno della nascita dei piccoli e non ritengo di aver mai lamentato per questo perdite di piccoli. L'acqua è ugualmente molto importante, dovrà essere cambiata giornalmente evitando l'uso di acqua troppo calcarea.

Registro d'allevamento

Non si dirà mai abbastanza sull'importanza della corretta tenuta del registro d'allevamento e sull'inanellamento dei piccoli, specialmente quando abbiamo a che fare con una razza in piena ricreazione. Bisogna annotare più cose possibili perché un dettaglio che al momento può sembrare insignificante può in seguito rivelarsi estremamente importante. Il vostro registro deve essere il più semplice possibile, ma tutto dovrà essere annotato e permettere con un colpo d'occhio di conoscere le origini, le qualità, i difetti, l'attitudine all'allevamento e tutte quelle cose che in fase riproduttiva è bene conoscere. Le mie schede sono classificate per annata e per numero di anellino (in un raccoglitore a parte raccolgo le schede degli uccelli acquistati).

Gli uccelli vengono accoppiati soltanto, come dicevo, al loro secondo anno di età e quando una coppia mi dà buoni risultati, non viene cambiata se non a causa del decesso di uno dei due partner o per vecchiaia. Una volta che la coppia è formata rimane assieme per tutta la stagione riproduttiva.

Dato che abbiamo a che fare con una Razza in fase di ricostruzione ed il tempo a disposizione è sempre poco, quando succede, per esempio, che nascano soggetti macchiati, non previsti dallo standard (il Lancashire deve essere sempre lipocromico), non bisogna subito scartarli; soprattutto se hanno una buona struttura è possibile che ci possano fornire un aiuto prezioso sia per migliorare la taglia che il ciuffo.

E necessario anche distinguere tra uccelli destinati al solo allevamento e quelli per esposizione e se sostengo che è preferibile ottenere 85 punti con un esemplare corto ma di buona struttura e dal colore uniforme piuttosto che un campione da 22 centimetri macchiato, mi riferisco proprio alle esposizioni; è facilmente comprensibile che invece in allevamento il soggetto da 22 centimetri pezzato è prezioso al miglioramento della razza.

Capisco che un allevatore in possesso di un Lancashire di 22 centimetri e dalla forma ideale, con un buon ciuffo a ferro di cavallo, ma sfortunatamente con una piccola macchia, è allettato dall'idea di esporlo sperando in una svista del Giudice, ma l'allevatore sarà altrettanto fiero se l'anno seguente da quel soggetto avrà ottenuto una discendenza in possesso delle buone qualità del genitore, forse leggermente più piccola ma di colore uniforme come richiesto dallo standard.

Se oggi osserviamo soggetti esposti alle mostre soggetti macchiati, la colpa è dei giudici che assegnano loro dei punti e inducono gli allevatori a seguire la strada sbagliata.

Con questo non voglio certo contestare la bellezza di certi Lancashire macchiati di verde, ardesia o cinnamon, ma non posso accettare che simili soggetti vincano un campionato a detrimento dell'unicolore.

Allevamento dei giovani

Questa fase si svolge in diverse tappe. I miei soggetti giovani vengono messi in voliere di 2 metri di lunghezza per 1 metro di profondità e 1 metro di altezza; all'interno di questa volieretta appendo 2 o 3 gabbie da esposizione con all'interno della verdura fresca. Con questo sistema gli uccelli si abituano ad entrare ed uscire da queste gabbie senza alcun timore.

Dopo 2 o 3 settimane, i giovani vengo immessi, in gruppi di 5 p 6 soggetti volierette alle cui sportelli appendo, facendo coincidere le porticine, le gabbie da esposizione. I giovani conoscono già la gabbia e non ci vuole molto per abituarli a visitarle regolarmente, a questo punto inizia veramente l'allenamento.

Una cosa che non bisogna mai dimenticare nella fase di allevamento, è di non spaventate mai i soggetti, la più piccola imperizia vi farà perdere settimane di preziosi allenamenti.

La prima fase consiste nel far entrare il soggetto nella gabbia da mostra; per fare ciò uso una sottile bacchetta di bambou di circa 35 cm. di lunghezza e 10 di diametro e, pazientemente, sollecito il soggetto desiderato ad entrare. La stessa operazione è condotta a più riprese, ma quando il soggetto dà segni di nervosismo allora bisogna smettere. Dopo alcune sedute gli uccelli capiscono ciò che li aspetta e quando ravvisano la bacchetta sollecitarli, entrano tranquillamente nella gabbia da mostra e si sistemano sul posatoio superiore. Una volta all'interno il soggetto, attiro la sua attenzione con piccoli colpi di bacchetta sul tetto della gabbia ed offro dall'alto foglie di cicoria facendogli così assumere la posizione eretta richiesta. Nello stesso tempo, con la gabbia sul palmo della mano, passeggio per la stanza d'allevamento parlando al soggetto.

Se l'uccello abbandona il posatoio superiore occorre, con calma e grazie alla bacchetta,farlo risalire.

Le prove d'addestramento non devono avere una lunga durata; e meglio attendere e riprovarci più volte. Ottenere un soggetto ben addestrato è molto importante, attenzione però a non abituarlo ai colpi di bacchetta sulla gabbia altrimenti non assumerà la posizione se non sollecitato esattamente in quel modo. La prima selezione nel mio allevamento, che porta alla separazione individuale in gabbie da mostra, avviene prima della muta, e proprio in queste gabbie l'addestramento continua.

Per quei soggetti meritevoli ma difficili da addestrare mi avvalgo della carta scura attorno alla gabbia, che, posta ad una adeguata altezza, induce l'uccello ad erigersi sulle gambe per osservare quello che succede attorno. 

Questo sistema è un buon metodo anche per rafforzare le zampe del Lancashire, un uccello con zampe deboli avrà sempre difficoltà ad assumere la posizione eretta ideale.

Generalmente i soggetti ciuffati sono più facili da addestrare, questo perché la conformazione del ciuffo li obbliga ad erigersi abitualmente per osservare ciò che succede attorno.

La raccomandazione per un buon addestramento è quella di avere molta PAZIENZA.

Prima edizione scheda 30/12/2006 aggiornamento 24/04/2008

 

  

 

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